Tariffa di depurazione indebitamente pagata

 

Depurazione dell’acqua: si segnala all’attenzione dell’utenza l’orientamento giurisprudenziale in vigore presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Macerata in materia di rimborso della tariffa di depurazione inerente il servizio idrico integrato.

In particolare, la questione ripetutamente affrontata dalla scrivente la quale ha instaurato innumerevoli procedimenti dinnanzi al citato Ufficio è la seguente:
Con sentenza n. 335 del 10.10.2008 la Corte Costituzionale stabiliva che “sono costituzionalmente illegittimi per violazione degli art. 3, 32, 41 e 97 cost., l’art. 14, comma 1 l. 5 gennaio 1994 n. 36 e l’art. 155, comma 1, primo periodo, d.lg. 3 aprile 2006 n. 152 in quanto la tariffa del servizio idrico integrato, in tutte le sue componenti, non ha natura di tributo, ma di corrispettivo di prestazione contrattuale che non deve essere riconosciuto da chi non beneficia del servizio di cui al rapporto di condizionalità reciproca tra prestazioni”.
In altre parole, l’utente che non usufruisce del servizio di depurazione da parte dell’Ente Gestore non è tenuto a pagare alcunché, avendo anzi diritto al rimborso di quanto indebitamente pagato nei dieci anni precedenti alla domanda.
Poiché l’Ente Gestore si rifiutava di provvedere al rimborso sono stati istaurati dalla sottoscritta innumerevoli procedimenti dinnanzi al Giudice di Pace di Macerata, il quale in accoglimento delle domande degli utenti condannava il Gestore alle restituzione delle somme indebitamente percepite.
In questo senso sono la sentenza n. 21/T/2015 dell’Avv. O. Carlini, la n. 432/2014 dell’Avv. M.C. La Iacona, la n. 33-T/2015 della Dott.ssa A. Guarnieri, le quali hanno anche condannato l’Ente Gestore al pagamento delle spese processuali sostenute dall’utente.

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